Per secoli noi donne abbiamo
dovuto sentirci dire una frase tremenda: “Non sai darmi un figlio
maschio”.
Generazioni di donne si sono
sentite colpevolizzare dai propri compagni, accusare d’inadempienza e ridurre
alla stregua d’inette, non in grado di raggiungere un semplice obiettivo: dare un
erede di sesso maschile che potesse tramandare ai posteri il cognome
dell’uomo.
Insomma, miliardi di donne
hanno dovuto vivere e convivere col senso di colpa, magari partorire mezza
dozzina di bambini fino al sospirato erede.
Questo perché i maschi, senza mezzi termini, scaricavano la responsabilità del sesso del
nascituro su di loro.
Ebbene, mie care amiche, ho una notiziona per voi.
Ogni individuo viene
programmato dalla natura come femmina e per ben sei settimane i feti sono tutti
di sesso femminile. Poi, alla settima settimana, accade il fattaccio: entra in
azione un gene che determina il sesso del nascituro e UDITE! UDITE! questo gene
si trova nel corredo genetico del maschio.
Dunque, poiché i cromosomi
che determinano il sesso sono due (XX per la donna e XY per l’uomo) e poiché
ogni genitore regalerà il 50% del corredo, potrà accadere che:
a) la donna dia X e l’uomo X
= XX, cioè una femminuccia.
b) la donna dia X e l’uomo Y
= XY, cioè un maschietto.
Insomma, la donna può dare
solo X ma l’uomo può dare X oppure Y. Dunque la COLPA (se mai ce n’è stata una)
del sesso del nascituro è esclusivamente del MASCHIO!
Ed è solo una di una lunga
serie.
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