giovedì 13 giugno 2013

I due volti della Sardegna: Belen e Mesina




Sì, lo so, avevo detto I DUE VOLTI. Ma ognuno credo abbia il volto che si merita.

Mi sono svegliata con l'idea di scrivere qualcosa sulla mia terra, la Sardegna.

Terra di grandi contraddizioni, di bellezze naturali mozzafiato, di grande coraggio e mille problemi. 
Terra di cose piccole e grandi allo stesso tempo.
Terra per turisti sempre più attenti ed esigenti, che ultimamente scelgono location alternative alla vippissa Costa Smeralda, prediligendo l'interno o altri litorali.

In sostanza, mi trovo di fronte ad un bivio: parlo di Belen o dell'incredibile arresto di Mesina?

Che in fondo non ci sarebbe grande differenza, almeno nella sostanza. Infatti, si tratta di due persone che sono giunte alla fama percorrendo strade che spero nessun genitore consiglierebbe ai propri figli, maschi o femmine. Due persone che si sono arrangiate come potevano, sfruttando ognuna ciò che madre natura aveva benignamente concesso loro,  fregandosene di tutto e di tutti. Ma vediamoli nel dettaglio.

Belen, dalla bellezza mozzafiato, nata professionalmente grazie a... ehm... il suo didietro, la cui rotondità ha fatto rivoltare Giotto nella tomba. Ai tempi della trasmissione L'isola dei famosi, centinaia di padri di famiglia hanno riscoperto il piacere di trascorrere una serata in famiglia, condividendo finalmente con le loro consorti una trasmissione che, pare, avesse pure degli inaspettati risvolti psicologici.


Non ci vuole uno psicologo per capire il motivo per cui tutti quei padri di famiglia, il giovedì sera, non si muovevano di casa.


Che poi non concordo con tutte le critiche che questa povera ragazza riceve. Ha forse chiesto lei di essere bella? E soprattutto, qualcuno vorrebbe farmi credere che preferirebbe DAVVERO vedere la Littizzetto in perizoma al posto di Belen? 




Ok, mi è arrivata la risposta.
E come dimenticare quella farfallina impudente che scandalizzò i benpensanti durante Sanremo? Volete forse paragonarla al tatuaggio di Totò che la nostra Litty nazionale avrebbe deciso di farsi? (n.d.r. notizia ANSA).

Concludo rivelandovi una cosa che di certo ignorate. Ma lo sapete che se su Google scrivete 'il sedere di...' il primo suggerimento è 'il sedere di belen'? Anzi, basta scrivere semplicemente 'il sed...' per avere lo stesso suggerimento. Grande Google, che leggi nella mente dei tuoi fruitori.

Ma veniamo a Graziano Mesina, noto Grazianeddu
Ho sempre pensato che ci fosse una somiglianza fisica tra lui e Mussolini. Forse il duce era più slanciato, ma in linea di massima ci siamo. 
Uomo emblematico. Passato alla storia per i suoi crimini, per il suo intervento nel  rapimento Farouk e perché pare che (ai tempi della latitanza) entrasse allo stadio Sant'Elia per assistere alle partite del Cagliari sedendosi a fianco a Gigi Riva. Ohibò. 

Anche lui vittima della crisi, costretto dallo stato (LADRO) ad arrangiarsi come può. E non avendo doti naturali come la Belen, acuisce l'ingegno, escogita un traffico di stupefacenti, ma viene arrestato per una partita di droga non pagata, pare.
Attualmente rinchiuso, in attesa di processo.

Io ora mi chiedo: in base a quale criterio uno deve stare in galera e l'altra no?









sabato 18 maggio 2013

Laetitia Casta fotografata mentre fa pipì.


Non lasciatevi ingannare dal titolo.

Certo, di fronte ai problemi che l'Italia sta affrontando è ben poca cosa, tra l’altro si tratta pure di una francese ed è notoria l’inimicizia tra i nostri paesi.

Forse è colpa di Napoleone che ci portò via la Gioconda.
D’altra parte dopo che il corso liberò il nostro paese dagli austrici, noi urlammo a gran voce “Grazie! Chiedi ciò che vuoi!” e lui chiese giusto due o tre opere d’arte di poco valore. Ma come avremmo potuto paragonare la libertà a qualche tela?
Beh, certo, se ci svegliavamo e ci liberavamo da noi non avremmo dovuto restituire il favore.

Ma la storia è piena di “se” e infatti veniamo alla Casta: se quella povera donna non avesse avuto bisogno di fare pipì, i lettori dei giornali scandalistici sarebbero rimasti a bocca asciutta.

Dunque, godiamoci gli scatti forsennati di quel povero paparazzo che, con la crisi che c’è, dovrà pur guadagnare qualcosa? Avrà anche lui una famiglia e mezza dozzina di figli che disperati urlano “Papà, abbiamo fame!”

Insomma, ce la sentiamo veramente di criticare quel poveruomo? E cosa sarà mai per la Casta, ricca  sfondata?

In fondo che volete che sia! Solo uno che l’ha seguita, ha aspettato che lei avesse voglia di fare pipì, poi zitto zitto le è andato dietro.
Mentre lei cercava un angolino appartato per espletare la sua funzione, portandosi dietro un intero rotolo di carta igienica per sicurezza, quel povero padre di famiglia si accosciava dietro uno scoglio, pronto a scattare quel fotogramma che avrebbe finalmente riportato sul tavolo della sua povera cucina del pane (e forse pure del companatico).


E dunque, grazie Laetitia, che semplicemente facendo pipì hai riportato il sorriso sulle labbra di quei poveri bambini.



Grazie Laetitia e VIVE LA FRANCE!


Non mettetemi fretta, Libro Aperto Edizioni

Sinossi
Non mettetemi fretta è una storia divertente e spesso surreale, che parla di Guido, quarantenne sposato.
Da quando era ragazzino, Guido ha sempre avuto un sogno: essere un supereroe e trascorrere la sua esistenza salvando il mondo. Però c'è un problema, perché Guido è pigro, pieno di fobie, terrorizzato dal suocero, dalla possibilità di diventare padre e da altro ancora.
Tra situazioni comiche e surreali, scene al limite dell'assurdo e riflessioni serie e profonde, Guido finirà per affrontare tutte le sue paure.
Si troverà coinvolto in situazioni più grandi di lui, pericolose per la sua stessa vita, nonché per quella di chi gli sta accanto.
Affronterà tutto, neanche lui sapendo bene come, con notevole auto ironia e un bel po' di fortuna.

Ottimismo

Un ottimista è uno che, nonostante la vita sembri costringerlo ad essere un pessimista, decide di fare a modo suo.

I diritti

Avere dei figli non è un diritto. Un diritto è vivere liberi, sicuri e in pace.