lunedì 13 settembre 2010

Abnegazione

Lui era uno che, in ciò che faceva, metteva anima e corpo.
Dapprima aveva provato a farla finita col gas. Ma il suo palazzo non era ancora servito da quello di città, quindi aveva usato la bombola, che era finita sul più bello.
Poi aveva pensato ad un’arma da taglio. Facile da reperire, il cassetto della cucina ne era pieno, e di tutte le dimensioni per giunta. Aveva avuto solo l’imbarazzo della scelta, ma poi non se l’era sentita. Non per viltà o che, ma solo che non era certo di riuscirci con un solo colpo, e lui le cose o le faceva bene o non le faceva per niente.
Poi aveva pensato ad un classico western e aveva ragionato sul cappio al collo. Però si era rivelata una procedura troppo lenta, e lui aveva perso subito la pazienza.
Poi era stata la volta del veleno, ma da qualche parte aveva letto che è un metodo che usano prevalentemente le donne. E aveva desistito.
Aveva anche provato a buttarsi da un ponte. Si era organizzato perfettamente, ora giusta, giorno giusto. Ma uno che sa nuotare bene come lui, difficilmente affoga.
E così, nonostante tutti i suoi sforzi e ragionamenti non era venuto a capo di niente.
Poi un giorno accadde che, facendo una manovra azzardata con l’auto, s’era guadagnato da uno che passava un bel: “Ma vai e sparati!”,
E così la sua vita aveva riacquistato un senso. Anche se per poco.



3 commenti:

  1. Bellissimo! Si risolve tutto nelle due frasi finali. Ho anche rischiato di cadere dalla sedia per le risate quando sono arrivato in fondo!

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  2. hehehehheeh Basta poco!!!
    Fortissima Letizia

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